31 d’octubre del 2013

Facciamo due chiacchiere. Il consiglio d'Egitto de Leonardo Sciascia

El proper dimarts 5 de novembre a les 19 h continuem amb la tertúlia en italià Facciamo due chiacchiere, adreçada a tots aquelles persones interessades en conèixer la literatura italiana i als que vulguin millorar el seu nivell d’italià a través de la conversa . Ens trobarem a la Biblioteca Pompeu Fabra per parlar sobre aquest llibre i el seu autor.

Leonardo Sciascia
(1921-1989).

Nasce a Racalmuto, nel cuore della Sicilia nuda e desertica delle zolfare. È a questa terra che lo scrittore lega quasi tutta la sua opera narrativa e saggistica, facendone un osservatorio privilegiato per indicare le radici dei mali storici e sociali che caratterizzano tutto il paese. La sua carriera letteraria comincia nel 1956 con Le parrocchie di Regalpietra che rappresenta, le contraddizioni dell’ambiente sociale e dell’epoca storica in cui lo scrittore matura la propria formazione. Nella tradizione dei grandi scrittori siciliani come Verga e Pirandello, l’opera di Sciascia rifiuta qualsiasi aspetto folkloristico e indaga la realtà dell’isola per portare alla luce le verità nascoste. Lo si vede chiaramente già nel libro di racconti Gli zii di Sicilia (1958) e ancor più in Il giorno della civetta (1961) e A ciascuno il suo (1965), piccoli capolavori a cavallo tra letteratura e indagine sociologica sulla mafia. Politicamente impegnato, negli anni settanta pubblica Todo modo e La scomparsa di Majorana, nella quale denuncia la responsabilità della scienza quando si mette al servizio del potere. Nonostante con gli anni aumenta il suo scetticismo, l’impegno civile di Sciascia non diminuisce così come la sua fiducia nella scrittura che rimane, per sua stessa ammissione, “un atto di speranza”.

Il consiglio d'Egitto

L’ambasciatore del Marocco si trova a Palermo nel dicembre del 1782 a causa di una tempesta che ha fatto naufragare la sua nave. È questo il caso che fa nascere nella mente dell’abate Vella, incaricato di mostrare all’ambasciatore le bellezze di Palermo, un disegno audacissimo: spacciare un manoscritto arabo di una qualsiasi vita del profeta, per uno sconvolgente testo politico, Il consiglio d’Egitto, che permetterebbe l’abolizione di tutti i privilegi feudali e potrebbe costituire la scintilla di un complotto rivoluzionario nell’isola. Il Consiglio d’Egitto (1963) è in certo modo il più celebrato dei romanzi di Sciascia sulla Sicilia. Un romanzo dove lo sfondo storico della vicenda si anima fino a diventare una scena allegorica di tutta la storia dell’isola più grande del Mediterraneo.

Activitat a càrrec de Nicola Giuliano.

Si voleu saber en què consisteix aquesta tertúlia, no us perdeu la següent notícia.

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